Mariani: basta speculazioni edilizie e esternalizzazioni a Milano

Mariani

di Vittorio Savini (GC Milano)

Milano è uno dei diversi capoluoghi di regione che il 2 e il 3 andranno alle elezioni comunali.  In una delle città con la peggior qualità dell’aria in Europa e dove tante sono le problematiche ambientali viene da chiedersi se l’attuale Giunta e il sindaco Sala, che si sono sempre raccontati come attenti alla questione ambientale e “green”, manifestino veramente quest’attenzione o se sia solo uno specchietto per le allodole.

La posizione di Gabriele Mariani (candidato sindaco sostenuto da Milano in Comune e Civica Ambientalista) a riguardo è molto chiara e netta: “Nei prossimi 5 anni ci aspettiamo che continui la retorica all’insegna del green, della resilienza e della città sostenibile; la realtà dei fatti è che ci sono circa 20 miliardi sul tavolo da investire nell’edilizia milanese, principalmente quella di lusso e del terziario. Alla fine si riveste con un’appeal più vicino al sentire comune quello che è il consumo di suolo, l’assenza di un’edilizia residenziale pubblica ed estrazione della ricchezza dalle operazioni immobiliari, consegnando un ambientalismo di facciata.”

Oltre ad un palese greenwashing Sala e soci sono anche colpevoli di manchevolezze durant la crisi pandemica. Pur tenendo conto delle gravissime responsabilità della Regione Lombardia, il sindaco non ha comunque previsto, per esempio, un piano di tamponi gratuiti o a prezzi calmierati in particolare durante la seconda ondata del Covid. Mariani ricorda che esiste un ordine del giorno votato da Basilio Rizzo e Patrizia Bedori e poi approvato da tutto il consiglio e di fatto rimasto inattuato che chiedeva la messa a disposizione di tamponi gratuiti per studenti e lavoratori. “Ciò avrebbe contribuito alla riduzione dei contagi ed evitato le vergognose speculazioni fatte dalle farmacie. Va ricordato che un tampone, compreso il costo del personale, costa 12€.” dice il candidato sindaco.

La pandemia ha reso tra l’altro palesi le difficoltà nell’assistenza domiciliare e, più in generale, la mancanza di un servizio sociale davvero a misura di persona; il quale molto spesso viene affidato a realtà del terzo settore con un allontanamento quindi delle istituzioni dalle persone.

Gabriele Mariani segnala come le brigate di solidarietà e le diverse realtà abbiano dato un enorme contributo e aiuto alle persone in difficoltà; spesso l’aiuto è venuto solo da loro ed è mancato un vero sostegno del Comune, una delle istituzioni più vicine al cittadino.

“Il Comune di Milano” continua il candidato sindaco “non può continuare ad esternalizzare i propri servizi a cooperative e soggetti terzi senza assumersi la responsabilità di un servizio strutturato e non caritatevole. Questa esternalizzazione crea lavoro precario e servizi la cui qualità non è pienamente controllabile.”

Dopo aver parlato di problemi concreti delle persone e della città, abbiamo voluto concludere con una domanda meno inerente alla cosa pubblica e più incentrata sulle coalizioni, le liste e i partiti: dulla scheda elettorale, oltre alla bicicletta di Civica Ambientalista e Milano in Comune, ci saranno altre quattro liste che si possono definire a sinistra dell’attuale giunta. Come va interpretata questa cosa? Quali possono essere le cause?

Mariani è consapevole che sulla scheda elettorale saranno presenti diversi simboli di sinistra radicale e con falce e martello, ma è convinto che per portare i principi della sinistra e della tutela del bene pubblico serva un programma chiaro e che guardi alla modernità: “Milano in Comune è stata già presente in consiglio comunale con Basilio Rizzo ed è l’unica forza attorno alla quale la sinistra può riunirsi: una forza aperta anche alle realtà locali dei comitati e dei collettivi e tanti altri si sarebbero potuti aggregare. Io credo piuttosto che il covid, che ha ridotto ad un terzo le firme necessarie per presentare una lista abbia offerto un palco per fare pura testimonianza. Non è possibile mettere davanti sé stessi e il proprio programma davanti all’interesse della città; dobbiamo essere presenti, anche con un solo consigliere, per essere il granello che interrompe gli ingranaggi del potere e di una propaganda di asservimento delle istituzioni pubbliche agli interessi privati.”

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