500.000 firme per l’eutanasia legale: la campagna continua

pro-vita

di Eridan

In questi mesi è tornata alla ribalta la battaglia per l’eutanasia legale, una lotta da anni portata avanti dal mondo anticlericale dettata dal clima oscurantista e dalla forte infiltrazione della chiesa cattolica nella sanità, si pensi alla questione dei medici obiettori e degli aborti.

Dopo il successo dovuto al passaggio in Parlamento, qualche anno fa, del testamento biologico con il quale è possibile dare disposizioni anticipate in caso di perdita di coscienza ed impossibilità di poter esprimere la propria volontà per il proseguimento delle cure o la rinuncia alle stesse, la cosidetta eutanasia passiva, consistente nel solo rifiuto delle cure senza alcuna condotta attiva del medico volta ad agevolare il decesso del paziente, l’Associazione Luca Coscioni lancia la proposta di legge di iniziativa popolare per l’eutanasia legale, dal testo evidenziamo in particolare l’articolo 3:

“Le disposizioni degli articoli 575, 579, 580 e 593 del codice penale non si applicano al
medico ed al personale sanitario che abbiano praticato trattamenti eutanasici, provocando la morte
del paziente, qualora ricorrano le seguenti condizioni:

  1. la richiesta provenga dal paziente, sia attuale e sia inequivocabilmente accertata;
  2. il paziente sia maggiorenne;
  3. il paziente non si trovi in stato, neppure temporaneo, di incapacità di intendere e di volere, salvo quanto previsto dal successivo articolo 4;
  4. i parenti entro il secondo grado e il coniuge con il consenso del paziente siano stati informati della richiesta e, con il consenso del paziente, abbiano avuto modo di colloquiare con lo stesso;
  5. la richiesta sia motivata dal fatto che il paziente è affetto da una malattia produttiva di gravi sofferenze, inguaribile o con prognosi infausta inferiore a diciotto mesi;
  6. il paziente sia stato congruamente ed adeguatamente informato delle sue condizioni e di tutte le possibili alternative terapeutiche e prevedibili sviluppi clinici ed abbia discusso di ciò con il medico;

    Dibattito delle/dei GC Crema sull’eutanasia legale.
  7. il trattamento eutanasico rispetti la dignità del paziente e non provochi allo stesso sofferenze fisiche. Il rispetto delle condizioni predette deve essere attestato dal medico per iscritto e confermato dal responsabile della struttura sanitaria ove sarà praticato il trattamento eutanasico.”

In caso di approvazione si avrebbe quindi la legalizzazione della c.d. eutanasia attiva. Le/i Giovani Comuniste/i

insieme a Rifondazione Comunista si sono impegnati in queste settimane a contribuire alla raccolta delle firme su temi che già avevano seguito ai tempi del caso Englaro e del caso Welby, l’obiettivo è stato raggiunto pochi giorni fa ma la raccolta firme è ancora in corso, l’obiettivo è 750.000 firme, è possibile firmare elettronicamente con il sistema SPID o fisicamente consultando le sedi dove sia possibile firmare sul sito referendum.eutanasialegale.it .

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