Foibe e fascismo: un appello all’ANPI da Parma

13096254_857718334338055_2099232365703311895_n

Dal 2005, un anno dopo l’istituzione del giorno del ricordo, il Comitato Antifascista e Antimperialista per la Memoria Storica di Parma organizza insieme alle associazioni partigiane e ai partiti comunisti locali l’evento “Foibe e fascismo”, quest’anno si è tenuto online mediante la sponsorizzazione sui social del documentario “Fascist legacy” sui crimini di guerra italiani in Jugoslavia.

Dopo pochi giorni dalla celebrazione della ricorrenza nata dal revisionismo della destra italiana sulla storia della guerra partigiana jugoslava, riportiamo un comunicato del Comitato sul tema, che può farci riflettere su quanto la differenza tra “storia” e “memoria” ben definita da Alessandro Barbero sia evidente in queste occasioni, ulteriori approfondimenti sul punto sono stati effettuati dalla storica Claudia Cernigoi, da anni ricercatrice sul tema. Di seguito il comunicato:

“Il 10 febbraio “giorno del ricordo” solennità civile nazionale, ovvero la legge 92/2004 che l’ha istituito, non sono un momento di rievocazione storica, corretta e completa, sono, con la ricostruzione rovesciata della realtà storica, un fatto politico tendente a sminuire l’antifascismo e a rivalutare il fascismo.

Il rovesciamento storico è insito innanzitutto nell’attribuzione di riconoscimenti e medaglie a persone (loro congiunti) che sono state fascisti, collaborazionisti, appartenenti alle forze armate dell’Italia fascista, le quali durante la RSI nelle zone del Litorale Adriatico (OZAK) erano addirittura sotto il diretto comando tedesco. Tali sono in gran parte le biografie dei 385 morti – trecentoottantacinque, per altro non più di trecentoottantacinque a fronte dei numeri sbandierati dalla propaganda di decine di migliaia e centinaia di migliaia di morti delle foibe – che il 10 febbraio dal 2005 ad oggi hanno avuto l’onorifenza dello Stato che li riconosce ufficialmente come vittime delle foibe. In queste condizioni non ci può essere un giorno del ricordo “intero”, non ci può essere memoria condivisa.

L’ Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, ANPI, porti avanti la richiesta formulata dalla sua Segreteria Nazionale il 2 aprile 2015, la richiesta al Governo di sospendere la legge 92/2004.”

Comitato Antifascista e Antimperialista per la Memoria Storica di Parma

Condividi questo articolo: