Coronavirus: le responsabilità dell’Unione europea

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di Andrea Strambaci

L’inchiesta politica è una cosa, la polemica è un’altra.
La prima serve a studiare per poi contrastare le criticità che si presentano. La seconda è utile solo per fare tifo da stadio. La pandemia da Coronavirus ha fatto emergere le criticità del nostro sistema paese. Il servizio sanitario nazionale regge (chissà per quanto) ma i tagli alla sanità si fanno sentire, le carceri sovraffollate in rivolta e le piccole imprese, partite IVA e lavoratori dipendenti che già devono sostenere condizioni economiche precarie e che ad oggi si aggravano ulteriormente.

Certo, è un bene che si siano chiuse le attività commerciali ora però è necessario sostenere economicamente tutte quelle piccole attività con tutti gli strumenti possibili (moratoria su tasse, affitti, mutui ecc ecc.). Discorso diverso va fatto per i lavoratori dipendenti, quelle aziende che sono obbligate a rimanere aperte per la distribuzione di beni di prima necessità, è bene prendano tutte le precauzioni necessarie per la tutela dei lavoratori, perché non sono carne da macello.

Purtroppo la logica del profitto del nostro sistema ha prevalso anche in questa situazione, così anche la produzione di beni di uso secondario è andata avanti. Speriamo che la lotta portata avanti negli scioperi spontanei dei lavoratori porti davvero ad una soluzione nell’incontro fra sindacati e premier, sperando per chi sarà obbligato a casa, che possa essere tutelato economicamente. Soprattutto, passata questa emergenza, spero non ci si scordi del ruolo fondamentale del nostro sistema sanitario nazionale e che si ripensi per intero questa transizione, lenta ma presente, ad una sanità composta da privati e da centri convenzionati.

Inoltre spero che questa possa essere un’occasione per ripensare anche questo sistema Unione Europea. Pochi giorni fa Von der leyen, la presidente della commissione europea, annunciava aiuti all’italia per 25 miliardi per sostenere l’emergenza sanitaria. Posso affermare, però, che i tagli alla spesa pubblica, quindi anche alla sanità, ha un nome e cognome, ossia “pareggio di bilancio”? O risulterei essere un pericoloso estremista populista? L’Unione europea in questi anni ha adottato il pareggio di bilancio per risolvere la crisi economica del 2008, inutile dire che questa soluzione non ha funzionato andando ad aggravare la situazione dell’economia reale dei paesi dell’Unione europea. La crescita di partiti anti-sistema in tutta l’Unione in questo senso non sono una variabile impazzita, ma anzi una diretta conseguenza (Brexit docet). Oltretutto, finita L’emergenza sanitaria, spero che l’Unione europea non ci chieda ulteriore rigore di bilancio, potrebbe essere il colpo finale all’UE come la conosciamo.

Christine Legarde invece dichiara che nulla può fare per lo spread, riuscendo a far sbottare anche il risolutissimo Sergio Mattarella, una domanda agli europeisti convinti: va tutto bene in questi giorni o ammettiamo che abbiamo un problema?

Ora passiamo invece alla polemica. La politica nostrana abillissima nel farla, senza ovviamente dare alcun contributo al dibattito pubblico, dall’inizio dell’emergenza Coronavirus si è divisa in due schieramenti:
-gli ortodossi leghisti che “chiudiamo le frontiere ai migranti africani.” perché effettivamente la logica non è mai stato il loro cavallo di battaglia;
-gli amici liberal-liberisti, tra tutti in trincea +Europa in cui spicca quella mente geniale di Emma Bonino, una che privatizzerebbe anche l’aria, figuratevi la sanità e pensate che figata pagare 3000€ per un tampone oggi, che “La Cina dittatura comunista cattiva non trasparente sul virus.”.

Proprio sulla Cina chiudo questo immenso post, hanno affrontato un’emergenza sanitaria senza precedenti, lo hanno fatto con ogni sforzo umano e intelligenza necessarie e oggi vengono anche ad aiutarci in casa nostra. Se voglio essere meschino mi verrebbe da pensare che si tratta solo di interessi economici. Se voglio essere umano, invece, penso che si tratti di un gesto di solidarietà (paesi più vicini non pervenuti) e ad oggi mi sento di ringraziare un paese che ha fatto tanto per la lotta a questo virus maledetto. Poi si possono criticare tante cose della via al socialismo cinese, ma se c’è qualcosa che non manca mai ha chi ha un po’ di cultura Marxista nella propria società e proprio la solidarietà tra i popoli. Grazie.

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